Lavoro: le aziende non trovano i profili necessari

Secondo una ricerca condotta a livello internazionale da McKinsey e ripresa dal World Economic Forum, 3 aziende su 4 non riescono a trovare i profili necessari per la propria crescita. In pratica, il 43% delle aziende lamenta carenze di competenze all’interno della propria forza lavoro, percentuale che nei prossimi 5 anni potrebbe arrivare all’87%. Tra le principali e più difficili sfide delle aziende, oggi come domani, figura infatti proprio la selezione del personale. Senza i talenti necessari e le competenze indispensabili la crescita è preclusa, ed è a rischio anche la stabilità aziendale. Tanti processi di selezione del personale si chiudono quindi con un niente di fatto, con importanti perdite di tempo, denaro ed energie. 

Inflazione e crisi energetica non hanno scalfito il bisogno di talenti

Inflazione, crisi energetica, problemi geopolitici sembrano non aver scalfito il bisogno di talenti delle aziende. In uno scenario di questo tipo diventa fondamentale individuare una soluzione efficace, e allo stesso tempo conveniente, per attirare i talenti.
“In un mercato come quello attuale aumentano di mese in mese le aziende che si rivolgono a un head hunter per la ricerca di dirigenti, middle manager e personale qualificato – conferma Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati -. Se infatti normalmente il recruiting si affida al classico annuncio di lavoro, l’head hunting parte da una base diversa, prendendo in considerazione anche i candidati passivi, ovvero le persone che non sono alla ricerca attiva di lavoro, e che quindi non rispondono all’annuncio”.

Meglio affidarsi a una società di head hunting 

Affidandosi a una società di head hunting diventa quindi possibile attirare un numero più alto di candidati, soprattutto in un mercato dominato dal gap tra domanda e offerta. Ma questo non è l’unico vantaggio.
“La nostra società conta cacciatori di teste specializzati nelle varie aree di interesse, head hunter che quindi coltivano nel tempo un prezioso network di contatti all’interno dei singoli settori – continua Adami -: la ricerca del personale diventa così non solo più efficace, ma anche più rapida, per arrivare più velocemente all’assunzione del talento ricercato. Non va poi trascurato che un cacciatore di teste specializzato conosce perfettamente le esigenze delle imprese, e parla lo stesso linguaggio dei candidati”.

Un partner prezioso dei reparti Risorse Umane

Così facendo l’head hunter diventa un partner prezioso dei reparti Risorse Umane. Mentre le figure interne non perdono tempo nella selezione del personale, il cacciatore di teste gestisce in prima persona la ‘scrematura’ dei candidati e i colloqui di selezione, comprimendo le giornate necessarie e complessivamente, anche i costi.
“Grazie all’intervento di un head hunter esperto aumentano le probabilità di trovare il talento ricercato con un solo processo di selezione del personale, abbattendo le probabilità di dover ripetere questa attività o di finire per assumere la risorsa sbagliata – aggiunge la fondatrice di Adami & Associati -, evenienza che per un’azienda presenta costi molto importanti”.