Come stupire gli utenti che partecipano ad un evento

Sempre più, gli eventi sono considerati per le aziende un modo importante per distinguersi dalla concorrenza e raggiungere il proprio pubblico target.

Per questo è importante trovare il modo giusto per stupire i partecipanti e creare un’esperienza in grado di impressionare positivamente, e di seguito ci apprestiamo ad esplorare alcuni modi creativi per stupire gli utenti che prendono parte ad un evento.

Crea un’esperienza coinvolgente

L’atmosfera è fondamentale per creare un’esperienza d’effetto per gli utenti. Pensa a come puoi usare l’illuminazione, la musica e le decorazioni per creare un ambiente coinvolgente e rilassante allo stesso tempo.

Ad esempio, puoi utilizzare l’illuminazione per creare un’atmosfera particolare. Puoi utilizzare luci colorate, luci stroboscopiche o laser per creare un’atmosfera energica e coinvolgente. Oppure, puoi utilizzare luci soffuse e rilassanti per creare un’atmosfera più tranquilla e accogliente.

Puoi anche sfruttare la musica, e sceglierne una che sia in linea con il tema dell’evento o che sia semplicemente piacevole da ascoltare. Ad esempio, puoi ricorrere alla musica classica per creare un’atmosfera elegante e raffinata, o a quella rock per creare un’atmosfera più energica e vivace.

In alternativa, puoi pensare a delle decorazioni per creare un’esperienza coinvolgente. Scegli decorazioni in linea con il tema dell’evento, che siano semplicemente belle da vedere o decorazioni che possano creare un’atmosfera particolare. Ad esempio, puoi utilizzare decorazioni natalizie se l’evento avviene a cavallo delle festività, o ricorrere alle insegne vintage per creare un’atmosfera retrò e nostalgica.

Offri esperienze uniche

Le persone sono sempre alla ricerca di esperienze che lascino a bocca aperta. Pensa a come puoi offrire qualcosa di unico e memorabile: un’esibizione speciale, un’attività interattiva o un incentivo esclusivo.

Prova ad organizzare un’esibizione di un artista o di un gruppo musicale famoso. Oppure, puoi organizzare un’attività interattiva che permetta ai partecipanti di partecipare attivamente all’evento. In alternativa, puoi offrire un incentivo ai partecipanti, come un biglietto per un evento futuro o un prodotto gratuito.

Personalizza l’esperienza

Le persone amano sentirsi apprezzate e coccolate. Pensa a come puoi personalizzare la loro esperienza durante l’evento, ad esempio offrendo loro un trattamento speciale o un omaggio particolare.

Ad esempio, potresti regalare loro un trattamento VIP come un accesso prioritario all’evento o un servizio di concierge dedicato. Un’altra bella idea potrebbe essere quella di offrire ai partecipanti un omaggio personalizzato, ad esempio un gadget con il nome di ciascuno.

Usa la tecnologia

La tecnologia può essere un’ottima risorsa per stupire i partecipanti ad un evento. Pensa a come puoi sfruttarla per creare un’esperienza più coinvolgente o magari interattiva, come ad esempio ricorrere alla realtà virtuale o alla realtà aumentata.

Potresti utilizzare la realtà virtuale per offrire a chi partecipa a distanza un’esperienza immersiva che li faccia sentire come se fossero fisicamente presenti. Oppure, puoi utilizzare la realtà aumentata per aggiungere elementi interattivi all’evento, come giochi o quiz.

Fai sentire importanti i partecipanti

I partecipanti vogliono sentirsi importanti. Pensa a come puoi farli sentire speciali, magari offrendo loro un servizio clienti personalizzato o l’opportunità di interagire con i tuoi dipendenti.

Ad esempio, potresti offrire agli utenti un servizio clienti personalizzato, magari un punto di assistenza dedicato o un servizio di concierge a loro riservato. Un’altra idea interessante potrebbe essere quella di offrire ai partecipanti l’opportunità di interagire con i tuoi dipendenti, come un evento Q&A o una sessione di networking.

Suggerimenti finali

Oltre a considerare i suggerimenti sopra menzionati, ci teniamo a fornirti dei suggerimenti finali a carattere generale, che vanno sempre bene a prescindere dal tipo di evento:

  • Pensa al pubblico target. Quando pianifichi un evento, pensa al pubblico target. Quali sono i loro interessi? Quali le loro aspettative? Crea un evento che sia adatto al pubblico di riferimento e lo lascerai a bocca aperta.
  • Fai ricerche. Ci sono tanti eventi, anche recenti,  che hanno stupito favorevolmente i partecipanti. Fai delle ricerche per trovare nuove idee e fonti di ispirazione.
  • Non aver paura di sperimentare. Non aver paura di provare cose nuove e sperimentare con qualcosa di innovativo. Potresti sorprenderti di ciò che puoi riuscire a creare.

Dunque, stupire chi prende parte ad un evento può essere un modo efficace per lasciare un’impressione positiva e duratura nella mente delle persone.

Tieni a mente questi consigli per creare un evento che i partecipanti non dimenticheranno mai.

Come creare abiti personalizzati per il tuo bambino

Se non ci hai ancora pensato, ci sono diverse opportunità per creare abiti personalizzati per il tuo bambino, anche se non hai esperienza in fatto di sartoria.

Essere in grado di creare autonomamente gli abiti per i tuoi bambini infatti, significa riuscire a risparmiare considerevolmente ed al tempo stesso avere la certezza circa la qualità dei tessuti e la loro durata nel tempo.

Scegli il tessuto

Dato che il tessuto è una delle cose più importanti nella creazione di un abito o capo d’abbigliamento, è importante che tu scelga con cura quello giusto.

Scegli tessuti morbidi e confortevoli per la pelle delicata dei tuoi bambini, ma soprattutto quelli che per loro sono più comodi da indossare. Inoltre, assicurati che sia un tessuto resistente ai lavaggi e dunque che non si sciupi dopo qualche utilizzo.

Molto importante è inoltre la scelta del colore: puoi coinvolgere i tuoi bambini in questo e chiedere loro quale colore preferiscono.

Disegna il modello dell’abito

Una volta scelto il tessuto, è il momento di disegnare il modello dell’abito o capi d’abbigliamento. Puoi disegnare a mano o utilizzare un software di progettazione.

Assicurati di prendere correttamente le misure del tuo bambino per essere sicuri che l’abito gli calzi perfettamente.

Taglia e cuci

Una volta che hai pronto il tuo modello, è il momento di iniziare con la fase “taglia e cuci”. Ci sono tantissimi moduli che possono essere seguiti passo passo per la creazione di magliette, camicie, pantaloni e qualsiasi altro capo d’abbigliamento tu voglia realizzare.

Considera che procederai molto più speditamente nel lavoro se adopererai una macchina da cucire di quelle moderne e facili da usare anche per i principianti.

Come già saprai infatti, oggi esistono tanti modelli di macchine da cucire che possono rendere il processo di creazione di abiti personalizzati per i tuoi bambini ancora più facile e divertente.

Le macchine da cucire moderne sono dotate di funzioni particolari come il controllo della velocità, la regolazione della lunghezza del punto e la possibilità di cucire tessuti sia spessi che leggeri.

Inoltre, esse presentano una serie di accessori come piedini per la cucitura di cerniere, bottoni e altri dettagli. Questi accessori ti daranno la possibilità di creare capi personalizzati con maggiore precisione e facilità, a prescindere dal fatto che tu abbia esperienza o meno.

Tra l’altro queste funzioni ti permettono di creare modelli più belli ed elaborati, per un risultato finale certamente sorprendente.

Aggiungi i dettagli

Una volta che il tuo capo d’abbigliamento è cucito, sarà è il momento di aggiungere i dettagli che lo renderanno unico e particolare. Ad esempio, puoi aggiungere bottoni, nastri o paillettes a piacimento.

Non ci sono limiti alla creatività, ed in questo puoi coinvolgere anche i tuoi bambini chiedendo loro quale accessorio o dettaglio preferiscano venga inserito nel loro capo di abbigliamento.

Supervisione finale

Infine, una volta che l’abito o capo d’abbigliamento sarà completo, potrai effettuare una supervisione finale per assicurarti che non ci siano imperfezioni.

Stiralo e controlla che non ci siano fili sporgenti o piccole correzioni da fare. Assicurati che sia perfetto per il tuo bambino e faglielo provare per vedere se è anche comodo da indossare.

Conclusione

Creare un abito personalizzato per il tuo bambino può essere un’esperienza divertente e gratificante, in quanto ti permette di creare qualcosa di unico e speciale per il tuo bambino.

Inoltre, ti dà la possibilità di esprimere la tua creatività ed al tempo stesso anche di risparmiare denaro, il che è un vantaggio da considerare.

Detto questo, siamo sicuri che i tuoi bambini adoreranno indossare i capi che hai creato per loro con amore!

Salire sul tetto in sicurezza e a norma di legge

Se lavori per una ditta che si occupa di riparazioni e manutenzione e spesso il tuo lavoro consiste nel salire sul tetto, o se direttamente sei il proprietario dell’impresa, sarai certamente a conoscenza del fatto che la normativa vigente preveda l’adozione di determinate misure di sicurezza che possono consentire ai tuoi lavoratori di svolgere le proprie mansioni senza rischiare nulla.

La legge di settore è infatti sempre più precisa ed intenzionata a diminuire il numero di infortuni che ogni anno si presentano, in particolar modo per quel che riguarda le cadute dall’alto che certamente rappresentano un’importante voce in merito.

È lo stesso D.L.81/08 ad aver previsto tutta una serie di comportamenti da mantenere e attrezzatura da utilizzare al fine di poter operare in sicurezza, e ricordiamo che i responsabili lo sono anche in sede penale nel caso di mancata osservanza della legge.

Ecco per questo motivo alcune cose che devi necessariamente tenere a mente quando sali sul tetto di un edificio o quando mandi i tuoi operai a lavorare in alta quota.

L’obbligo di messa in sicurezza

Il D.L. 81/08 prevede che chiunque lavori ad una quota superiore ai 2 metri di altezza debba disporre di attrezzature idonee di sicurezza, dando la precedenza a quelle collettive rispetto quelle individuali.

Proprio il D.L. 81/08 specifica che tutti i lavoratori, siano essi autonomi o dipendenti, che effettuino qualsiasi tipo di manutenzione su edifici di qualsiasi tipo ad una altezza superiore ai due metri rispetto un piano stabile, sono obbligati (per conto del datore di lavoro) ad adoperare tutte quelle attrezzature di sicurezza che possono consentir loro di lavorare senza mettere a rischio la proprio incolumità.

In particolar modo va data priorità ai dispositivi di protezione collettiva prima ancora che a quelli individuali (ad es. sistema di imbracatura o linea vita tetto) che sono in grado impedire fisicamente la caduta dall’alto interrompendola nel caso in cui dovesse verificarsi.

Sempre il D.L. 81/08 individua le tipologie di edificio in cui è necessario predisporre gli adeguati dispositivi di sicurezza, e le tipologie di copertura per le quali i sistemi anticaduta sono necessari.

Vengono inoltre esaminati:

  • Caratteristiche proprie del tetto
  • Le sue condizioni con riferimento alla praticabilità
  • Pendenza e dislivelli
  • Sporgenza
  • Eventuali aspetti strutturali da considerare

Sulla base di queste rilevazioni, il responsabile della sicurezza in cantiere andrà ad individuare i dispositivi di sicurezza più adeguati da installare, così da consentire agli operai di poter lavorare senza andare a mettere a rischio la propria incolumità.

Praticabilità del tetto

Il tetto in cui gli operai sono chiamati a lavorare deve avere un’ottima praticabilità, ovvero essere in grado di sostenere il peso delle persone che vi cammineranno sopra durante le operazioni di lavoro, ma al tempo stesso deve essere dotato di tutti quei sistemi di protezione individuale o collettiva  di cui sopra.

Le due cose infatti vanno di pari passo ed insieme rappresentano un ottimo deterrente per incidenti di qualsiasi tipo, soprattutto quelli che riguardano le eventuali cadute dall’alto.

Le alternative ai dispositivi di protezione individuali o collettivi

È possibile salire sul tetto in assenza di dispositivi di protezione individuali o collettivi? Si, sebbene quella di ricorrere ai dispositivi di protezione sia sempre la strada migliore per raggiungere un livello di sicurezza adeguato.

Ad ogni modo è possibile non ricorrere ai dispositivi di protezione individuali e collettivi se si prevede l’installazione di sistemi di protezione alternativi.

Tra questi i ponteggi, sebbene essi abbiano certamente un costo più elevato, o le linee temporanee. Si tratta di soluzioni alternative che possono essere adottate in casi particolari, e che sono per questo consentite dalla legge.

Come allestire un parrucchiere in modo che funzioni veramente?

Da molto tempo questo tipo di attività ha cessato di essere considerata un semplice mestiere artigianale ed è diventata un business redditizio per gli imprenditori che hanno la passione per forbici, capelli e il benessere fisico, essenziali per il benessere emotivo della persona.

Se hai già deciso di vivere facendo questo, o ti sei semplicemente reso conto che quella del parrucchiere è un’attività che può essere molto redditizia, ti diremo di seguito cosa devi fare affinché l’attività sia redditizia e funzioni perfettamente.

Le chiavi giuste per allestire il tuo salone parrucchiere

Anche in tempi di recessione, allestire e far funzionare un salone da parrucchiere è uno dei modi per fare un investimento sicuro, poiché questo tipo di attività si basa un tipo di esigenza costante: tagliare e pettinare i capelli, sia per gli uomini che per le donne. 

Se hai già fatto i tuoi conti e pensi davvero che possa funzionare, annota questi suggerimenti quando pianifichi la tua attività da parrucchiere.

Quantifica il budget a disposizione

Se si tratta di allestire un salone da parrucchiere da zero devi badare al budget, perché all’inizio dovrai fare un grande investimento per l’affitto dei locali, il condizionamento dell’aria, i mobili, gli impianti, etc. 

In altre parole, avrai molti problemi da risolvere, quindi è fondamentale sapere come gestire il capitale che hai a disposizione per avviare la tua attività.

Molti parrucchieri e saloni di bellezza, quando iniziano la loro attività, scelgono di noleggiare attrezzature estetiche e altre macchine, poiché così non devono fare un investimento iniziale particolarmente grande e possono generare profitti con trattamenti che richiedono investimenti di un certo tipo.

Un budget compreso tra 30.000€ e 50.000€ è una cifra con cui puoi pensare di aprire un salone da parrucchiere. Questa cifra è solo un numero di riferimento che non tiene conto dell’ubicazione o dell’area dei locali dove si prevede di allestire il salone: sappiamo bene che il costo dell’affitto, i prezzi dei servizi, etc. dipendono molto dall’area in cui sorgerà l’attività.

Sei sicuro dell’ubicazione dei locali?

Riguardo a quanto sopra, siamo sicuri che ti sia sorto un nuovo dubbio. L’ubicazione dei locali è un punto determinante per aprire un parrucchiere che lavori e che produca redditività. Ad esempio: non è la stessa cosa avviare un’attività di questo tipo in una zona esclusiva, poco attraversata da pedoni e poco accessibile, che insediarla in una posizione centrale, dove solitamente passano molte persone.

Il posto che hai in mente di affittare ha un parcheggio nei pressi? Se sì, qual è la sua capacità? Più è grande, meglio è, perché hai la possibilità di servire più clienti che pensano alla comodità di parcheggiare la propria auto vicino al salone. 

Il problema è che questa soluzione può costare più di quanto hai preventivato. Trova un equilibrio e decidi.

Devi anche vedere se la presenza di altre attività commerciali nella zona favorisce la tua attività. In generale, dovresti pensare come uno stratega, in questo modo puoi trovare un modo per farla funzionare davvero e restituire redditività in breve tempo.

Se hai già un piccolo salone da parrucchiere e vuoi ampliare lo spazio, pensa a chi è già tuo cliente: sarà disposto ad uscire dalla propria zona di comfort? Questo è un aspetto fondamentale per la tua attività.

Lavora sodo sull’immagine del salone

Stai allestendo un barbiere, un luogo dove le persone vanno per migliorare la propria immagine, sentirsi rinnovate e a proprio agio. 

Pertanto, dovresti lavorare con l’aiuto di un professionista per aiutarti a creare uno spazio in cui promuovere l’immagine aziendale della tua attività e trovare delle buone forniture per parrucchieri.

Le persone che cercano un posto per migliorare la propria immagine o abbellirsi difficilmente andranno in un posto dove non si sentono a proprio agio o in cui c’è un aspetto poco professionale. 

Quindi, su questo punto, non dovresti lesinare sulle spese. Puoi optare per un design minimalista ma che abbia un certo impatto e faccia sentire a proprio agio tutti i clienti.

Maggiore redditività con più servizi

L’apertura di un salone da parrucchiere non si basa solo sul trattamento dei capelli delle persone. 

In effetti, puoi vedere centri che fondono estetica e taglio dei capelli. Potresti integrare i servizi di parrucchiere e di epilazione ad esempio, e quindi aggiungere altri servizi che daranno alla tua attività una maggiore redditività.

Ricorda infine che se offri più opzioni in un unica sede per i tuoi clienti, sono maggiori le possibilità di aumentare il numero di clienti e, di conseguenza, i profitti della tua impresa.

Come si elimina il calcare dall’acqua del rubinetto?

Quello del calcare nell’acqua di rubinetto è un problema che riguarda tantissime persone. Ci sono in particolare alcune zone d’Italia maggiormente interessate da questo problema, dato che buona parte del sottosuolo italiano vanta la presenza di roccia calcarea.

Bisogna sapere in proposito che il calcare presente nell’acqua di rubinetto altro non è che è un’elevata quantità di carbonato di magnesio, calcio e manganese.

È facile riscontrarne la presenza in quanto l’acqua eccessivamente ricca di calcare appare come leggermente torbida e soprattutto lascia un residuo biancastro su superfici quali lavelli, piatti doccia e pavimenti.

Per comprendere quanto sia dura l’acqua cui abbiamo accesso dal rubinetto di casa è sufficiente fare questo tipo di paragone: bisogna far bollire un litro d’acqua di rubinetto in un pentolino, farla evaporare del tutto e vedere quale residuo rimane nel pentolino alla fine.

Alla stessa maniera bisogna successivamente prendere un litro d’ acqua minerale del supermercato e farla bollire completamente. A questo punto si può fare un paragone tra i due mucchetti di sali minerali che saranno rimasti sul fondo dei due pentolini. Certamente l’acqua più è dura maggiore sarà il suo residuo solido rimasto dopo la completa evaporazione dell’acqua.

Il calcare fa male alla salute?

Una delle domande più ricorrenti quando si scopre che l’acqua cui si ha accesso dal rubinetto di casa è troppo ricca di calcare è se questo faccia male alla salute.

Di norma gli elementi sopra citati, dunque il calcio ed il magnesio, non sono pericolosi per la salute. Dunque il calcare che di norma è possibile trovare nell’acqua di rubinetto non ha conseguenze negative per la nostra salute.

Chiaramente nel caso in cui vi siano delle esigenze particolari di salute, come ad esempio eventuali necessità legate ai calcoli renali, è preferibile bere un’acqua meno dura e dunque più leggera.

Acqua più “leggera” significa un’acqua che ha una quantità di sali minerali molto più bassa rispetto quella che presenta un acqua particolarmente ricca di calcare.

In che modo è possibile eliminare il calcare dall’acqua?

Ci sono alcuni dispositivi che riescono brillantemente ad eliminare il calcare dall’acqua e renderla decisamente più sicura, perfettamente potabile e gli conferiscono un miglior sapore. Questi dispositivi sono i depuratori d’acqua.

Puoi scegliere il miglior depuratore acqua in base alle caratteristiche dell’acqua che arriva fino in casa tua. Vi sono ad esempio i depuratori ad osmosi inversa che sfruttano una particolare membrana che blocca sostanze quali calcio, magnesio e piombo, tra le altre.

Gli addolcitori invece vanno a rimuovere calcio e magnesio sostituendolo con del sale.

Ci sono poi i depuratori con scambio ionico e degli appositi filtri per la rimozione del calcare; questi ultimi sfruttano filtri al carbone attivo prodotti per rimuovere ferro e manganese e addolcire l’acqua. Dunque tutto dipende dal tipo di acqua che arriva fino in casa tua.

Quali sono i vantaggi di un depuratore d’acqua?

Tra i principali vantaggi del adottare un depuratore d’acqua vi sono:

  • La certezza di bere un acqua perfettamente idonea al consumo alimentare
  • Bere un acqua che ha un miglior sapore
  • Risparmiare notevolmente rispetto l’acqua minerale del supermercato
  • Evitare la formazione del calcare negli elettrodomestici di casa
  • Evitare che il calcare possa rovinare lavelli, lavandini e piatti doccia

Conclusione

Dunque i motivi per i quali fai bene a fare installare un depuratore d’acqua domestico sono veramente tanti. Alcuni di questi sono legati alla tua salute, altri alla salvaguardia degli elettrodomestici e complementi d’arredo di casa.

In ultima analisi, grazie ad un depuratore d’acqua domestico avrai un notevole risparmio sull’approvvigionamento amento idrico e contribuirai a salvaguardare l’ambiente.

Furti in albergo, gli italiani sono “ladri” di asciugamani

Italiani popolo di navigatori, santi, eroi e… amanti dei souvenir. Una recente ricerca, condotta dal portale di viaggi Jetcost, rivela infatti che i nostri connazionali, quando soggiornano in un albergo, non disdegnano di portarsi a casa qualche ricordo. Insomma, siamo sì il paese più ospitale, ma anche tra quelli con le mani più lunghe. Dalle camere, e soprattutto dai bagni degli hotel, spariscono gli oggetti più bizzarri.

La hit degli oggetti sottratti

Shampoo, saponi, cuffie per la doccia, i clienti degli hotel amano portarsi via come souvenir la maggior parte degli accessori dai bagni delle camere. In base ai risultati dello studio, il 79% degli italiani ha ammesso di aver infilato in valigia qualche gadget presente nella stanza d’albergo. E, tra gli oggetti più ambiti, sembrano esserci gli asciugamani. Solo per fornire un dato, nel 2008 la catena Holiday Inn ha denunciato la mancanza di oltre mezzo milione di salviette. Per gli albergatori non si tratta di perdite di poco conto: facendo una stima in generale, ogni struttura alberghiera ha una spesa media annua superiore ai 200mila euro per gli accessori e i servizi offerti, che confluiscono sul costo della camera. Ecco perché diventa fondamentale utilizzare strategie per contrastare i furti e le manomissioni.

Cliente con cacciavite

La ricerca indica poi che non sono stati rari i casi in cui i clienti hanno utilizzato dei cacciaviti o altri strumenti per staccare maniglie, asciugacapelli, portasciugamani, specchi, elettrodomestici, stereo. Se non tutti i complementi e gli accessori in camera si possono mettere in sicurezza, molto si può fare invece in bagno. Ad esempio, scegliendo prodotti (e fornitori) di altissima qualità e con precise caratteristiche: come le soluzioni offerte da Mediclinics, azienda che produce asciugamani elettrici da oltre 40 anni. Oggi il catalogo comprende  una vasta gamma di articoli: oltre ad asciugamani elettrici di nuovissima generazione, belli ed efficienti, vengono commercializzati in tutto il mondo anche asciugacapelli, dispenser e accessori in acciaio per l’hotellerie, barre disabili, specchi e molti altri elementi. Tutti prodotti garantiti, con le più alte certificazioni internazionali e soprattutto a prova di furto e ti vandalici. Con un netto risparmio, nel tempo, di investimenti per nuove forniture.

Italiani manolesta? C’è chi fa peggio di noi

Peggio degli italiani sarebbero gli spagnoli: l’81% ha ammesso di essersi preso qualcosa in albergo, poi i portoghesi (76%), i britannici (69%) e i francesi (62%). I più onesti sarebbero, invece, i danesi: l’88% ha detto di non aver mai rubato nulla durante un soggiorno.

Dalla frutta alla Bibbia

Gli oggetti sottratti sono veramente di ogni foggia. Ad esempio, vassoi e cestini in cui c’erano frutta e dolci omaggio, batterie del telecomando, lampadine, la Bibbia. Qualcuno si è portato via anche cuscini e coperte dall’armadio. Per non farsi mancare niente, dai business center degli hotel sono sparite stampanti, computer e risme di carta. Tra i pezzi più gettonati al ristorante o nella sala colazioni, spiccano saliere e portauovo. I clienti si dimostrano poi particolarmente creativi nel coprire i misfatti: ad esempio consumando le bottigliette del minibar per poi riempirle con liquidi dal colore simile.

Purificatori d’acqua IWM

Al giorno d’oggi siamo circondati da tantissimi fattori inquinanti che minano la nostra salute: Atmosferici, acustici, luminosi, del suolo ma anche idrici. Quante volte entrando in un bar, ad esempio, e chiedendo un semplice bicchiere d’acqua, ci si chiede, quando viene prelevata dal rubinetto, se quell’acqua si realmente potabile o meno? E’ un’insidia che molti trascurano, ignorando il problema anche nelle proprie case. In realtà, l’acqua destinata al consumo umano, per legge, deve essere “salubre e pulita”. Non dovrebbe contenere alcunché mini la salute umana, almeno in quantità tale da rappresentare un pericolo per essa.

Nel dubbio ci si affida alla bottiglia di acqua acquistata già confezionata, rassicurati dal fatto che certamente sia stata controllata, con tanto di etichetta riassuntiva delle proprietà organolettiche. Al supermercato scegliamo l’acqua quasi a caso (o in base al prezzo), eppure singola acqua minerale ha caratteristiche differenti dalle altre, comprese concentrazioni di alcuni elementi contaminanti, seppure in quantità limite consentite. Indubbiamente sono acque migliori e certamente ben bilanciate ma uno dei lati negativi che non si considera è proprio il costo annuo che questo approvvigionamento comporta.Quante bottiglie di acqua può consumare una famiglia media? Quante casse alla volta se ne devono acquistare? E se i membri della famiglia preferiscono acque diverse? Magari c’è un neonato e per lui bisogna provvedere ad un’acqua che abbia determinate caratteristiche, mentre un anziano avrà bisogno di un altro tipo d’acqua ancora.Alla lunga può essere sconfortante, soprattutto perdersi tra le varie etichette che riassumono le caratteristiche contenute in ciò che si va a bere. Una soluzione esiste: avere dell’ottima acqua potabile che sgorghi direttamente dal nostro rubinetto. Ma a chi affidare il benessere che beviamo ogni giorno, fra le tante proposte del mercato?

La risposta è una sola: all’IWM, International Water Machines, leader nel campo del trattamento acque potabili. Basta dare un’occhiata al sito per avere una panoramica sulla sua qualità dei prodotti che propone, corroborata anche da pareri medici e non.Niente più file ai supermercati, niente più fatica per portare le casse d’acqua fino a casa, niente più problemi di interpretazione delle etichette, basta aprire il rubinetto per avere un’acqua completamente pura, equilibrata, dal sapore eccellente e, cosa non da meno, con tutti i minerali necessari al nostro organismo ed un risparmio invidiabile nel tempo.

Basta scegliere il purificatore acqua più adatto alle proprie esigenze. Lo puoi fare direttamente sul sito oppure con l’aiuto di un consulente. Per avere tutte le informazioni di cui hai bisogno, contatta il numero verde: 800 800 813. Affidabilità, cortesia e celerità saranno al tuo servizio.

Ponti di primavera, 14 milioni di italiani in viaggio

Con la primavera inizia ufficialmente la stagione dei viaggi, anche quelli brevi di una manciata di giorni. La voglia di partire degli italiani si è infatti esplicitata in occasione dei ponti festivi. Molti nostri connazionali, senza la necessità di cercare luoghi esotici, hanno preferito destinazioni vicine, privilegiando il relax, le belle passeggiate e la scoperta di località ricche di arte, così come il mare e la montagna. Questo spirito ha guidato circa 13,9 milioni di italiani a viaggiare tra il 25 aprile e il primo maggio, rispettivamente Anniversario della Liberazione e Festa dei Lavoratori.

In particolare, 4,1 milioni di persone approfittano di entrambe le festività, mentre 4,6 milioni partono solo per il 25 aprile e 5,2 milioni per il primo maggio. Il calendario di quest’anno, con la festa della Liberazione che cade di giovedì e quella dei Lavoratori di mercoledì, ha influenzato la programmazione dei viaggi.

Italia meta prediletta per la maggioranza dei viaggiatori

La stragrande maggioranza di coloro che hanno pianificato una vacanza ha scelto di rimanere in Italia, confermando un trend consolidato nel tempo. Solo una piccola parte ha optato per destinazioni all’estero. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha sottolineato l’affetto degli italiani per le strutture nazionali, con l’albergo in pole position come scelta di alloggio preferita.

L’indagine condotta da Tecnè ha coinvolto un campione di 5.013 italiani maggiorenni tra il 15 e il 18 aprile, confermando che il turismo interno è predominante. Per il 25 aprile, il 90,2% rimarrà in Italia, mentre il 9,8% opterà per l’estero. Le mete più gettonate sono il mare, le località d’arte e la montagna per chi resta in Italia, mentre le grandi capitali europee sono la scelta principale per chi viaggia all’estero.

L’albergo è la sistemazione preferita per i ponti fuori porta

Per entrambe le festività, l’albergo è l’alloggio preferito, con una durata media della vacanza di 4,3 giorni per il 25 aprile e 3,1 giorni per il primo maggio. La spesa media pro capite varia a seconda della destinazione e dell’estensione della vacanza, con una maggiore propensione alla spesa per chi opta per l’estero.

I motivi del viaggio? Voglia di relax e divertimento

La ricerca del relax e del divertimento sono le principali motivazioni per la vacanza, con attività come passeggiate, escursioni, eventi enogastronomici e visite culturali che caratterizzano il tempo libero dei viaggiatori. La maggioranza utilizza l’automobile come mezzo di trasporto.

Chi non parte lo fa per ragioni economiche

Complessivamente, 4,1 milioni di italiani sfruttano entrambi i ponti, con una spesa media pro capite più elevata per chi decide di viaggiare all’estero. Tra coloro che non partiranno, le principali ragioni sono di ordine economico, seguite da motivi familiari.

Cybersecurity: stop al data-stealing 

Nel 2023, sono stati compromessi da malware data-stealer circa 10 milioni di dispositivi personali e aziendali, +643% negli ultimi tre anni.
Secondo il Kaspersky Digital Footprint Intelligence, presentato in occasione del ‘Privacy Tour 2024’, i dati sui dispositivi infetti derivano dalle statistiche dei file di log dei malware infostealer attivamente scambiati nei mercati illeciti.

Sebbene il numero di file di log, quindi di infezioni, nel 2023 abbia subito un calo del -9% rispetto al 2022, questo non implica che la richiesta di login e password da parte dei criminali informatici sia diminuita. È, infatti, possibile che alcune credenziali compromesse siano state divulgate nel dark web nel corso del 2024, ed è probabile che il numero effettivo di infezioni sia ancora più alto, circa 16 milioni. 

Per ogni dispositivo infetto 50,9 credenziali rubate

La vendita di credenziali di accesso compromesse rappresenta una parte significativa del mercato del dark web.
In media i criminali informatici rubano 50,9 credenziali di accesso per ogni dispositivo infetto, utilizzandole per attacchi informatici, vendita o distribuzione gratuita sui forum del dark web e i canali shadow di Telegram.

Negli ultimi 5 anni 443.000 siti web in tutto il mondo hanno subito le violazioni delle credenziali.
Per quanto riguarda il numero di account compromessi da infostealer nel 2023, il dominio .com è al primo posto (quasi 326 milioni), mentre in Europa, il dominio .it, associato all’Italia, si classifica al terzo posto (4,2 milioni), dopo Francia (4,5) e Spagna (4,4).

L’accesso ad applicazioni AI

I dati per accedere alle infrastrutture aziendali sono molto diffusi sul dark web: tra gennaio 2022 e novembre 2023 si contano oltre 6.000 messaggi (+16% al mese).
Neanche la crescente diffusione di strumenti basati sull’AI non è passata inosservata ai cyber criminali e il furto di credenziali per i servizi AI è una tendenza in crescita.

Negli ultimi tre anni, sono state compromesse con malware info-stealer 1.160.000 credenziali di accesso all’applicazione Canva, uno strumento di progettazione grafica basato sull’AI.

Nel 2023 il numero di login e password trapelate è aumentato di quasi 33 volte

Anche OpenAI ha visto trapelare le credenziali degli utenti a causa di malware data-stealer. Quasi 668.000 credenziali per i servizi dell’azienda, tra cui ChatGPT, sono state compromesse tra il 2021 e 2023 e trovate su canali nascosti. In particolare, nell’ultimo anno il numero di login e password trapelate è aumentato di quasi 33 volte.

Il mercato del dark web per le credenziali può essere analizzato anche dal punto di vista della domanda di questi account, in particolare esaminando il numero di post in cui i criminali informatici offrono o cercano di acquistare file di log infostealer.
A marzo 2023, dopo il rilascio della quarta versione, la richiesta di account di ChatGPT da parte dei cyber criminali ha, registrato una crescita, stabilizzandosi allo stesso livello di altri servizi di AI.

Risorse idriche a rischio: -18% di acqua nel 2023

Lo segnalano i dati registrati da Ispra: nel 2023 la disponibilità di acqua in Italia si è ridotta del 18% rispetto alla media annua calcolata a partire dal 1951.
Nonostante questo, rispetto al 2022, si evidenzia una ripresa nella disponibilità di risorse idriche nel Paese.

Infatti, se nel 2023 la disponibilità di acqua stimata è stata pari a 112,4 miliardi di metri cubi, l’anno precedente aveva raggiunto un livello molto più contenuto, pari a 67 miliardi, il minimo storico dal 1951, anno in cui sono iniziate le rilevazioni. E che corrisponde, inoltre, a circa la metà della disponibilità annua media del periodo 1951-2023.
In ogni caso, i dati confermano una tendenza negativa in atto da diversi anni.

Poca pioggia o troppa, e la temperatura sale

La riduzione registrata l’anno scorso è principalmente dovuta al deficit di precipitazioni, registrato soprattutto nei mesi di febbraio, marzo, settembre e dicembre, oltre a un aumento dei volumi idrici di evaporazione diretta dagli specchi d’acqua e dal terreno, frutto delle elevate temperature registrate in più occasioni nel corso dell’anno passato.

Al contrario, hanno reso meno evidente il calo dell’acqua disponibile le copiose precipitazioni avvenute a maggio, che hanno portato il livello a 49 miliardi di metri cubi d’acqua complessivi, contro una media del mese di circa 23 miliardi di metri cubi. Quantitativi di pioggia più che doppi rispetto alla media mensile, che però hanno causato danni in diverse regioni, basti ricordare l’alluvione in Emilia-Romagna.

Aumentano le aree soggette a siccità

Una delle tendenze del periodo 1951-2023 è l’aumento delle fasi di siccità estrema e prolungata, oltre alla maggiore percentuale di territorio soggetto a tale condizione.
Con riferimento al 2023 la siccità ha caratterizzato soprattutto i primi 4 mesi in quasi tutto il Paese, per altro proseguendo la lunga fase siccitosa che ha caratterizzato buona parte del 2022.

Nel proseguimento dell’anno scorso le cose sono migliorate in diverse aree, ma con alcune eccezioni. Attualmente, le condizioni di severità idrica riguardano in maniera elevata la Sicilia, con un livello di media gravità la Sardegna, di bassa intensità l’Appennino Centrale e Meridionale, mentre si registra uno stato di normalità per i distretti del Po, delle Alpi e dell’Appennino Settentrionale. 

Fiumi, laghi e corpi idrici sotterranei

Nella valutazione della disponibilità idrica è fondamentale l’analisi dei corpi idrici superficiali, come laghi e fiumi, e dei corpi idrici sotterranei.

Nel complesso le rilevazioni effettuate da Ispra nell’ambito del Piano di Gestione delle Acque del 2023 evidenziano come su un campione pari al 70% del totale dei corpi idrici superficiali e sotterranei, il 14% delle acque superficiali risulta in miglioramento dal punto di vista ecologico, il 60% non subisce alcun deterioramento, il 16% invece peggiora il suo stato ecologico. La previsione per il 2027 vede però in miglioramento le condizioni del 63,5% dei corpi idrici attualmente considerati in stato non buono.

Stipendio: quanto conta per la soddisfazione al lavoro? 

Nel panorama lavorativo contemporaneo,  lo stipendio è il primo requisito nel determinare la soddisfazione e l’coinvolgimento dei dipendenti. Secondo recenti dati forniti dall’Adp (People at Work: Workforce View 2023), la maggioranza degli italiani considera la retribuzione l’aspetto più importante del lavoro. Dall’analisi emerge però che una considerevole percentuale di italiani si sente sottopagata, il che mina il coinvolgimento e la soddisfazione professionale.

Aspettative e sfide

E’ quindi normale, in un simile contesto, che sia in crescita la quota di dipendenti che si aspetta aumenti salariali. Questo perchè, come evidenziato prima, in molti settori professionali persiste la percezione di essere sottopagati. Un altro problema che fa scricchiolare il rapporto di fiducia fra lavoratori e datori di lavoro è rappresentato dagli errori nella retribuzione. 

La risposta delle aziende

Nonostante le sfide economiche dovute al momento contingente, molte aziende stanno cercando modi innovativi per soddisfare le esigenze dei dipendenti, anche attraverso incentivi non solo economici. Ad esempio, si sta sperimentando un potenziamento nella flessibilità nell’orario di lavoro, sempre più richiesta dai dipendenti, con un approccio ibrido che si dimostra particolarmente gradito.

Il lavoro da remoto offre infatti maggiori libertà, ma è necessario trovare un equilibrio che risponda alle esigenze di tutti gli attori coinvolti nel processo. Un’altra tendenza emergente è quella del crescente numero di lavoratori che considera l’opportunità di trasferirsi all’estero, pur continuando a lavorare per il proprio datore di lavoro.

Promozione della salute mentale 

I dipendenti riconoscono l’importanza di discutere apertamente della propria salute mentale, ma molti si sentono ancora poco supportati dai propri superiori e colleghi. Le aziende stanno implementando iniziative innovative per promuovere la salute mentale sul posto di lavoro, ma vi è ancora molto da fare per garantire un adeguato supporto.

Navigare l’incertezza del futuro

Il futuro del lavoro è caratterizzato dall’incertezza, ma i lavoratori mantengono un alto livello di soddisfazione e ottimismo per il futuro. Lo dimostra il fatto che i dipendenti continuano a investire nelle proprie competenze e ad adottare strategie per rendere le proprie carriere resilienti agli imprevisti.

Aspettative dei dipendenti

Nonostante le sfide, gli stipendi equi, la flessibilità e le opportunità di crescita rimangono le principali richieste dei dipendenti. In conclusione, è cruciale che i datori di lavoro prestino attenzione alle esigenze dei dipendenti e promuovano un ambiente di lavoro che favorisca la soddisfazione e l’coinvolgimento, al fine di navigare con successo le sfide future del mondo del lavoro.

Gender Equality: uguaglianza e sicurezza obiettivi sfidanti anche nel 2024

L’indagine annuale WIN World Survey, realizzata da WIN-Worldwide Independent Network of Market Research, di cui fa parte BVA Doxa come responsabile per l’Italia, viene realizzata ogni anno in occasione della giornata internazionale della donna dell’8 marzo.
I dati emersi sono il frutto della raccolta e analisi delle opinioni di circa 34mila persone in 39 Paesi.

Sicurezza, opportunità di carriera e stipendio, ma anche vite segnate da episodi di violenza fisica e psicologica, sono i principali punti sul tema della gender equality affrontati dall’edizione 2024 della ricerca.

Per le donne di tutto il mondo il percorso è ancora in salita

Le donne di tutto il mondo stanno ancora affrontando un percorso in salita per l’uguaglianza e la sicurezza. In particolare, i numeri relativi alla sicurezza sono decisamente critici in alcuni paesi del mondo. In Italia, ad esempio, la paura nel camminare la sera tardi nella propria zona viene dichiarata da 6 donne su 10.

E se in Europa, Italia (63%), Grecia (62%) e Irlanda (58%) riportano la percentuale più alta di donne che si sentono insicure, anche in Francia (54%) e nel Regno Unito (50%) la situazione è preoccupante.
Quelli sulla sicurezza sono dati che purtroppo pongono l’Italia all’ottavo posto nella classifica dei paesi percepiti più insicuri, preceduta solo da paesi del Centro/Sud America, come Cile (83%), Messico (81%), Ecuador (75%).

Atti di violenza: Italia al 14° posto 

Sempre in Italia 1 donna su 5 (20%) ha subito qualche forma di violenza fisica o psicologica nel corso del 2023. Il dato aumenta fra le più giovani, con il 31% nella fascia d’età 18-24 anni, e fra le residenti nelle regioni del Nord-Ovest (28%).

Nella classifica globale dei paesi col maggior tasso di violenza sulle donne (dominata dalla Nigeria, con uno spaventoso 74%) l’Italia è al quattordicesimo posto (20%), fra i 39 paesi coinvolti. La Grecia è al quarto posto (31%).
Il 7% delle donne italiane dichiara di aver subito molestie sessuali durante l’ultimo anno. Emergono differenze secondo le fasce d’età (12% fra 18-44 anni vs 2% dai 45 anni in su), e fra Nord e Centro-Sud (9% vs 5%).  

Parità di genere sul lavoro: pochi aspetti di miglioramento significativi

Se gli uomini nel 47% dei casi sono concordi nel ritenere che la parità sul lavoro sia stata raggiunta, solo il 29% delle donne è di questo avviso. Il 44% della popolazione globale ritiene ancora che le donne abbiano meno opportunità di lavoro rispetto agli uomini.

In Europa (66%) e nelle Americhe (54%) questa percentuale è la più alta. In Italia, l’80% delle donne pensa di avere minori opportunità di carriera rispetto ai colleghi uomini. Un dato che ci pone al secondo posto della classifica, preceduti solo dalla Croazia (81%) e seguiti dalla Francia (75%). E il 56% delle donne che lavorano ritiene di guadagnare meno dei colleghi uomini.

Il consumo dei media digitali da parte dei minori

Uno studio promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con la collaborazione dell’Alta Scuola in Media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica, ha fotografato i comportamenti e ile abitudini di consumo dei media digitali da parte dei minori tra 8 e 16 anni. A quanto emerge dalle interviste, il 94% dei minori tra gli 8 e 16 anni utilizza lo smartphone. Il 68% ne possiede uno personale, il 28% l’ha ricevuto prima dei 10 anni e il 25% dopo gli 11.

E se cresce la consapevolezza di un uso eccessivo dei dispositivi mobili, i giovanissimi trascorrono online da una a tre ore al giorno, e uno su cinque, oltre le quattro ore. Dove? Su social network, messaggistica e piattaforme streaming. Inoltre, quando sono in rete si esprimono attraverso quattro modalità: irrequieti, esploratori, performativi e ripiegati.

L’utenza dei social aumenta con il passaggio a tweens e teens

Sette ragazzi su dieci (50% tra 8 e 10 anni) usano regolarmente i social e le piattaforme streaming, e l’utenza aumenta nel passaggio a tweens e teens. Instagram serve a curiosare e interagire, Tik Tok a lasciarsi andare al flusso, Facebook a leggere i commenti più che a guardare.

In generale le piattaforme streaming (YouTube, Amazon Prime Video e Netflix, ma anche Svod e Avod) vengono utilizzate in famiglia, o da soli, molto meno con gli amici, fuori casa e a scuola.
Tra le piattaforme di messaggistica, Whatsapp è risultato imprescindibile per comunicare, creare community, scambiare materiali. I fruitori regolari sono al 93% 14-15enni, all’89% 11-13enni e al 60% tra 8-10 anni.

Piena fiducia a Whatsapp, non a YouTube

Gli intervistati hanno espresso piena fiducia a Whatsapp, Instagram e Pinterest (e a seguire Telegram, Twitch e Discord), alle piattaforme Netflix e Amazon Prime Video, e in seconda battuta a Rai Play e Disney+, non alla più popolare YouTube.
Per quanto riguarda le forme di limitazione e controllo nell’uso degli smartphone da parte dei genitori, circa 8 su 10 le utilizza sfruttando i limitatori, come parental control offerti da piattaforme e dispositivi.

Più di un terzo dei ragazzi e delle ragazze viene controllato: il 49% dei bambini 8-10enni e il 20% dei 14-15enni. Ma l’eccessivo controllo potrebbe inibire lo sviluppo di competenze e autonomia, rendendo più acritica la navigazione.

Si confermano i rischi della rete: 4 su 10 hanno avuto esperienze negative

Lo studio poi conferma i rischi della rete: 4 su 10 raccontano esperienze negative, e la maggioranza ha visto contenuti inadatti almeno una volta su un social. In particolare, i più piccoli sono incappati in eventi critici su YouTube.
Circa un quarto del campione (17% teens) afferma di non essere mai incorso in esperienze negative sui social, mentre il 42% (53% teens) ne riporta di gravi e ripetute.

I più esposti sono coloro che tendono a condividere contenuti e informazioni personali con sconosciuti, i soggetti più fragili o che esprimono minor benessere, gli utenti regolari dei social network, gli iperconnessi e i gamers intensivi. Ma si evidenzia anche una lieve prevalenza territoriale che penalizza i residenti nelle grandi città e nel Sud Italia, più inclini all’uso precoce di smartphone e social.

Smart City in Italia: l’82% dei Comuni ha avviato progetti “intelligenti”

A trainare il cambiamento verso città sempre più smart, sostenibili e inclusive è la digitalizzazione. La trasformazione delle città in Smart City è un processo che sta avvenendo da diversi anni, e l’Italia da tempo sta lavorando in questa dorezione. Anche grazie ai fondi del PNRR per le città intelligenti l’82% dei Comuni italiani ha avviato progetti che puntano a digitalizzazione, sostenibilità e inclusione all’interno delle città.

Usufruire di servizi digitalizzati, e dunque più veloci, contribuisce a migliorare la qualità della vita. E abitare in città automatizzate, con attenzione al trasporto sostenibile e all’autonomia energetica, renderà i cittadini più consapevoli e pronti alle sfide del futuro.
Del resto, l’attenzione alle Smart City emerge anche dalle opinioni dei cittadini italiani. 

Il boom tecnologico investirà soprattutto i servizi anagrafici, tributari e la mobilità

Come spiegano i dati dell’Università Niccolò Cusano sulle Smart City il 68% della popolazione si aspetta un boom tecnologico da parte del comune di residenza, e ne percepisce i vantaggi. Soprattutto nei servizi anagrafici, tributari e di mobilità.

Iniziano inoltre a comparire le prime classifiche delle città più intelligenti del paese. Per stilare la graduatoria delle città più smart d’Italia l’Università Niccolò Cusano ha preso in considerazione 30 indicatori suddivisi in 6 macro categorie, smart governance, environment, economy, mobility, living, people. 
I dati sono estrapolati da strumenti territoriali che riportano i livelli di utilizzo dei servizi, la presenza di rilevatori digitali, il tasso di occupazione. I comuni analizzati sono 7,901.

Milano, Roma, Torino, Genova le città metropolitane più intelligenti

Al primo posto della classifica delle città metropolitane più intelligenti si posiziona Milano, seguita da Roma, Torino e Genova.
Al 5° e al 6° posto si trovano le due metropoli del sud Italia, Palermo e Napoli.

Quanto alle città capoluogo di provincia più smart, la classifica delle più intelligenti è guidata principalmente da città del Nord, e al primo posto si trova sempre Milano.
Un risultato che non sorprende, visto che si tratta di una capitale economica importante per il paese. Seguno Trento e Bolzano a completare le prime tre posizioni, mentre Roma è solo ottava.

Chiude la classifica delle prime 10 Bergamo, che continua a recuperare posizioni e per alcuni parametri risulta ai primi posti delle classifiche.
Ma a investire nelle città digitali non sono solo i grandi comuni, e a guidare la classifica dei comuni smart per numero totale è la Lombardia.

Assago conquista il podio dei piccoli centri urbani

Assago, un paese di meno di 10mila abitanti, ha raggiunto il punteggio di 97,2/100, secondo solo a Milano. Un risultato che premia l’impegno dei cittadini, riporta Adnkronos, ed è un ottimo catalizzatore per altre iniziative.
Al Centro Italia il primo posto è occupato da Sesto Fiorentino, al Sud, Sestu, in provincia di Cagliari.

I primi 3 piccoli micro comuni smart, con meno di 2mila abitanti, sono Rhêmes-Notre-Dame, in Valle d’Aosta al Nord, Lunano nelle Marche al Centro, e Ancarano, in provincia di Teramo, al Sud.

Spese familiari: cosa ci attende nel 2024?

Facile.it e Consumerismo No Profit hanno pubblicato la nuova edizione del rapporto Cara Italia sulle principali voci di spesa domestica degli italiani, tra cui bollette, mutui, telefonia, carburante, ortofrutta.

Come potrebbero cambiare nel 2024? Per luce e gas, ad esempio, il 2024 è iniziato con il calo del prezzo delle materie prime, ma non è detto che questo si traduca in una diminuzione delle bollette. Anzi.
A gennaio sulle bollette del gas sono tornati l’Iva all’aliquota ordinaria, gli oneri di sistema, ed è terminato il servizio di tutela. Secondo Facile.it, Il possibile aumento sarebbe tra il 20% e il 38%. La spesa per luce e gas potrebbe quindi superare 2.600 euro annui, o 2.300 euro optando per una tariffa indicizzata.

Mutui: la scommessa del tasso variabile

Se il 2023 è stato caratterizzato da un aumento dei tassi, nel 2024 la situazione sul fronte dei tassi variabili dovrebbe continuare a migliorare. La rata di un mutuo medio potrebbe diminuire di circa 10 euro nel secondo trimestre, arrivando entro fine anno a un calo di quasi 100 euro (-13%).

Ma quale mutuo scegliere oggi? Il tasso fisso rappresenta un ottimo punto di partenza: considerando un mutuo standard, i migliori tassi (TAN) vanno da 3,10% a 3,30%, con una rata mensile intorno a 615 euro.
I variabili invece oggi costano più dei fissi, e i migliori tassi (TAN) variano tra il 4,66% e il 4,90%. Scegliere questa opzione vorrebbe dire scommettere su un calo in futuro.

Telefonia: tariffe stabili, ma attenzione agli adeguamenti all’inflazione


Sul fronte della telefonia mobile e fissa, le tariffe per chi vuole cambiare operatore sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al 2023.
Bisogna però fare attenzione ai cosiddetti adeguamenti automatici all’inflazione, una clausola che alcuni operatori hanno introdotto di recente nelle condizioni contrattuali della telefonia mobile e che potrebbe prevedere rincari fino al 10% già nel 2024.

Per una connessione internet casa con tecnologia fibra, considerando un arco temporale di 24 mesi, un buon canone si aggira, in media, intorno a 26 euro al mese inclusi i costi accessori. Se si opta per un unico fornitore mobile-fisso il canone mensile può scendere sotto 23 euro.

Carburanti scendono i prezzi, ortofrutta +14% in un anno

Nonostante le crisi internazionali facevano ipotizzare il contrario, l’analisi di Consumerismo su dati MIMIT conferma per i prezzi dei carburanti il trend ribassista partito a settembre. Rispetto a novembre 2023 a dicembre i prezzi sono scesi, rispettivamente, del -2.66% per la benzina, del -3.70% per il gasolio auto, e del -0,43% per il GPL.

Tra dicembre 2023 e gennaio 2024, invece, i prezzi all’ingrosso sui mercati dell’ortofrutta hanno subito variazioni sostanziali, principalmente a causa dei fenomeni atmosferici.
Al momento la spesa media per una famiglia di 4 persone per frutta e verdura si attesta intorno a 130 euro mensili, per un totale 1500 euro/anno circa. Circa +14% rispetto allo stesso periodo rilevato nel 2023. E la frutta incide per il 40% rispetto al totale sugli aumenti.

Imprese: nel 2023 saldo positivo, +42mila

In uno scenario economico caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e cambiamenti tecnologici, il saldo 2023 per le imprese italiane resta positivo, ma non per tutti gli ambiti di attività.
Oltre il 70% delle 42mila imprese registrate in più negli ultimi dodici mesi opera in soli tre macro-settori, costruzioni, turismo e attività professionali.
Insomma, nel 2023 più imprese edili, consulenti aziendali, B&B, meno imprese nel commercio, agricoltura e manifattura.

Dai dati Movimprese, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio, emerge che il settore più dinamico, in termini di crescita imprenditoriale, è il comparto delle costruzioni.
Nonostante l’incertezza sulle prospettive dei bonus legati all’edilizia alla fine del 2023 il comparto conta 13.541 imprese in più rispetto al 2022 (+1,62%).

Boom per consulenza, hospitality e immobiliare  

Bene anche le attività professionali, scientifiche e tecniche, che a fine 2023 presentano un aumento significativo di 11mila imprese, trainate dal ‘boom’ della consulenza aziendale e amministrativo-gestionale. Il saldo positivo è di oltre 6.000 attività, per una variazione relativa dell’8%.
Anno positivo anche per il comparto della vacanza, in cui si contano 3.380 attività di alloggio aggiuntive (+5,13%) e 3.015 bar e ristoranti in più rispetto al 2022 (+0,77%).

Alla crescita hanno contribuito significativamente anche le attività immobiliari, che a fine 2023 contano 5.197 imprese in più dell’anno precedente (+1,72%).
A fronte di questi risultati positivi, i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese.

Generale riduzione per commercio, agricoltura, manifattura

Il 2023 per il commercio si è chiuso con una riduzione complessiva di 8.653 attività (-0,6%), anche se il ‘processo di selezione’ ha riguardato essenzialmente il commercio al dettaglio, che nel 2023 ha perso quasi 7.700 unità. Nell’agricoltura, il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 7.546 imprese (-1,05%) mentre la manifattura presenta una perdita complessiva di 2.962 imprese (-0,56%). 

Una performance per quest’ultimo settore che tocca tutti comparti, con la sola eccezione delle imprese di riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+1.137 unità), accompagnata da una sostanziale stabilità delle industrie di cantieristica navale, aerospaziale e ferro-tramviaria (+56), e delle bevande (+37).

Al Sud oltre un terzo del saldo annuale

Guardando al territorio, i dati indicano in crescita il tessuto imprenditoriale di tutte le quattro aree geografiche.
Con le sue 14.948 imprese in più, il Mezzogiorno ha determinato più di un terzo dell’intero saldo annuale, staccando il Nord-Ovest (+11.210) e il Centro (+10.626).

In termini assoluti, meglio di tutte hanno fatto Lombardia (+10.562), Lazio (+9.710) e Campania (+6.351). Il Lazio (+1,59%) registra invece la crescita più sostenuta in termini relativi; seguono la Lombardia (+1,12%) e la Campania (+1,04%).
L’intero saldo positivo è spiegato dalla crescita delle società di capitale: +57.846 (+3,1%), in linea con il 2022. Le imprese individuali continuano a rappresentare la metà dello stock di imprese esistenti (50,6%), ma sono in flessione di quasi 2mila unità (-0,1%).

Alla smart home del futuro si accede con più sicurezza

Come accederemo alle nostre smart home tra 10 anni? E come immaginano i consumatori l’evoluzione tecnologica nel campo dello smart access, ovvero, come viene percepito dal pubblico il futuro delle serrature nelle abitazioni?
La survey condotta dalla società ISEO Ultimate Access Technologies su un campione di oltre 300 intervistati, svela qual è il ruolo che svolgerà la tecnologia nel rafforzamento della sicurezza delle smart home.

La ricerca indaga il futuro della gestione degli accessi e la percezione dei consumatori in merito all’evoluzione della tecnologia, e se ritengono che nei prossimi dieci anni i progressi digitali renderanno le abitazioni più sicure, garantendo, allo stesso tempo, una gestione degli accessi più semplice.

Aprire le serrature con le impronte digitali, gli occhi o con… il pensiero

Per quanto riguarda il metodo con cui si apriranno le serrature di casa tra dieci anni è emerso che la maggioranza relativa degli intervistati, pari al 36%, immagina che le impronte digitali saranno il metodo più diffuso, mentre un significativo 28% è convinto che si continuerà a utilizzare la chiave tradizionale.

Una percentuale simile, il 27% pensa invece che tra dieci anni le porte delle abitazioni si apriranno con gli occhi, mentre un numero di utenti decisamente minore, solo il 9%, crede, addirittura, che basterà utilizzare il pensiero.

Accessi più semplici e più sicuri? Qualcuno ha poca fiducia nei metodi digitali

Considerando il tema più ampio dell’impatto che avrà l’evoluzione tecnologica sulla sicurezza delle abitazioni e sulla gestione degli accessi, la stragrande maggioranza degli intervistati, ben il 71%, è convinta che la tecnologia renderà le nostre case più sicure in futuro.

Il 22%, invece, sottolinea che sebbene la tecnologia possa semplificare l’accesso, non ne garantirà necessariamente una maggiore sicurezza.
Ed è solo il 5% degli utenti intervistati a dichiarare di avere poca fiducia nei metodi digitali.

Obiettivo: totale libertà di movimento

ISEO Ultimate Access Technologies opera nel campo delle soluzioni meccaniche ed elettroniche per la sicurezza e la gestione intelligente degli accessi. Espressione del Made in Italy, lavora e investe tutti i giorni nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative per soddisfare le crescenti esigenze di sicurezza e praticità nel settore degli accessi domestici. L’obiettivo aziendale è quello di garantire la totale libertà di movimento attraverso la filosofia Ultimate Access Technologies.