Spreco alimentare: italiani virtuosi, parsimoniosi o noncuranti?

Virtuosi, ben intenzionati, parsimoniosi o noncuranti? Sono questi i 4 identikit dei consumatori italiani in relazione allo spreco, elaborati dalla ricerca commissionata da Babaco Market a Bva Doxa. Gli italiani, tra ‘virtuosi’, ‘benintenzionati’ e ‘parsimoniosi’ rappresentano il 67% degli intervistati, e mostrano come la consapevolezza dello spreco alimentare spinga la maggioranza ad adottare comportamenti attivi antispreco per affrontare il problema in prima persona. In netta minoranza, gli italiani ‘noncuranti’, ovvero quelli che non si pongono il problema di sprecare il cibo.

“Mi organizzo e faccio tutto il possibile per non sprecare il cibo”

I virtuosi (30%) sono consapevoli dell’entità dello spreco alimentare e dei suoi effetti sull’ambiente, e ritengono molto importante l’obiettivo ONU per la sua riduzione entro il 2030. Presentano un’elevata attenzione a non sprecare cibo, per questo sono molto organizzati: acquistano piccole quantità di cibo, adottando un menu settimanale per regolarizzare acquisti e consumi. Amano molto la frutta e la verdura fresca, sono attenti alla stagionalità, e l’origine italiana dei prodotti è prioritaria nelle scelte di acquisto. Meno sensibili al prezzo, sono i più propensi a usare siti e app che supportano cibi Made in Italy e pratiche antispreco.

“Cerco di non sprecare, ma non ogni tanto capita…”

I ben intenzionati (21%) conoscono il problema dello spreco alimentare e il suo impatto sul cambiamento climatico. Ritengono molto importante agire in prima persona e sono molto attenti a non buttare via cibo. Tuttavia, qualche volta può succedere, perché dimenticano di consumarlo, oppure perché ne acquistano in eccesso. L’azione che adottano più frequentemente per contrastare lo spreco alimentare è porzionare e congelare il cibo. Amano frutta e verdura fresca, soprattutto perché sono considerate parte di una dieta sana. Non sono disposti a spendere di più per prodotti di marca quando acquistano frutta e verdura, ma sono poco attenti alla lista della spesa e alla programmazione settimanale. Per realizzare una migliore organizzazione hanno un interesse positivo verso siti e app che supportano cibi Made in Italy e pratiche antispreco.

“Non spreco per risparmiare” o “Conosco il problema, ma non mi attivo”

I parsimoniosi (16%) sono meno consapevoli dell’entità dello spreco alimentare e del suo impatto sull’ambiente, ma prestando massima attenzione a non sprecare cibo per questioni di risparmio, non buttano via niente grazie a un’organizzazione delle scorte per data di scadenza e all’acquisto di prodotti durevoli. Sono poco amanti di frutta e verdura fresca e più sensibili al prezzo. I noncuranti (33 %) invece hanno consapevolezza del problema, ma ritengono meno importante contrastare questo fenomeno. Prestano scarsa attenzione allo spreco di cibo e capita spesso che ne buttino via. Hanno una gestione degli alimenti poco oculata, si dimenticano di consumare il cibo, ne acquistano troppo o in formati troppo grandi e ne avanzano quando cucinano. Poco amanti di frutta e verdura fresca, stagionalità e provenienza dei prodotti non gli interessano. Acquistano spesso verdure surgelate o conserve, e sono poco organizzati.