Il Gender Equality Index dell’EIGE: dieci anni di progressi

L’Indice di Uguaglianza di Genere, ideato dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE), svolge un ruolo chiave nell’analizzare i progressi fatti dai paesi europei nella promozione della parità di genere. Le rilevazioni più recenti dell’EIGE rivelano che l’indice ha raggiunto un traguardo storico, segnando un aumento di 1,6 punti rispetto al 2022 e superando per la prima volta i 70 punti, stabilendosi a 70,2. Questo valore è il più alto mai registrato negli ultimi dieci anni. L’Italia ha contribuito a questo successo con un indice che ha toccato quota 68,2 su 100, mostrando progressi significativi nel percorso verso l’uguaglianza di genere.

L’Unione Europea e l’Italia

Leggendo i dati, gli incrementi positivi dimostrano che sia l’Unione Europea sia l’Italia stanno compiendo progressi notevoli nell’ambito della parità di genere, un settore che spesso ha visto avanzamenti solo modesti e quindi impatti minimi. Questo trend promettente deve però essere confermato negli anni a venire attraverso misure e interventi mirati, così da garantire una reale parità di genere.
È importante notare che alcuni paesi europei, come la Francia e la Finlandia, hanno registrato una diminuzione nel Gender Equality Index nel 2023, sottolineando la necessità di sforzi continui.

Cosa accede nei diversi settori, dalle aziende alla politica

A livello europeo, i miglioramenti più significativi si sono verificati all’interno dei consigli di amministrazione delle aziende, dove la quota di donne è aumentata dal 12% nel 2010 al 33% nel 2023. Tuttavia, nelle sedi politiche dell’Ue, l’aumento è stato più modesto, passando dal 25% al 33%.
Questo suggerisce che le aziende stanno compiendo progressi più rapidi nel promuovere la parità di genere rispetto alle istituzioni politiche nazionali.

Italia, dati in chiaroscuro

L’analisi della situazione italiana rivela che il Gender Equality Index ha segnato una crescita significativa, aumentando di quasi 15 punti dal 2010 e raggiungendo 68,2, anche se resta al di sotto della media europea. I dati indicano che l’Italia sta facendo importanti passi avanti verso l’uguaglianza di genere, seppure ci sia ancora molto da fare.

Nell’ambito della salute, l’Italia ha ottenuto punteggi elevati, con un indice di 89,2 punti, superiore alla media europea. La parità di genere nell’accesso ai servizi sanitari ha ottenuto un punteggio di 98,6 su 100. Anche le attività assistenziali sono cresciute di 13 punti negli ultimi tre anni. Inoltre, le commissioni parlamentari in materia di ambiente e cambiamenti climatici vedono una presenza femminile del 40%, superiore alla media europea del 30%.
I settori con punteggi più bassi includono invece la cultura con 60,8 su 100 e il lavoro con 65 punti su 100, sebbene con un leggero aumento annuale di 1,8 punti. In particolare, l’Italia si trova all’ultimo posto tra gli Stati membri dell’UE per le pari opportunità nel mondo del lavoro, con criticità nei settori dell’energia e dei trasporti, dove le donne sono notevolmente sottorappresentate. In ambito formativo, le laureate in studi scientifici e tecnologici rappresentano solo il 40% del totale.