Web, quali sono le piattaforme e i servizi che preoccupano di più per la privacy?

I milioni di utenti del web si preoccupano per la propria privacy, come è giusto che sia. Per questa ragione, è utile scoprire quali sono le piattaforme e i servizi on line che, secondo gli utilizzatori, sono meno “sicuri” sotto questo profilo. Come sappiamo, tutte le volte che si naviga si lasciano delle impronte digitali: ecco perché configurare correttamente le impostazioni della privacy nei servizi digitali può aiutare a ridurre il numero delle proprie tracce digitali, nonché a mantenere il controllo delle proprie informazioni personali. Per rispondere a questa esigenza, Kaspersky ha analizzato i dati anonimi forniti volontariamente da Privacy Checker, un sito web che offre consigli utili sulle impostazioni della privacy per vari servizi e piattaforme Internet. Kaspersky ha controllato per quali servizi e piattaforme gli utenti hanno aperto le istruzioni per le impostazioni di sicurezza il maggior numero di volte.

Da Google ai social network

Non sorprende che gli utenti abbiamo fatto richieste di privacy in merito alle impostazioni di Google su Android (11,1%), così come per il sistema operativo Android (7,3%) o le impostazioni di WhatsApp su Android (5,9%), tra i sistemi più diffusi e utilizzati. Per quanto concerne i social, invece, gli utenti hanno visualizzato più frequentemente le pagine di sicurezza di Facebook su varie piattaforme (15,7%). Instagram è stato il secondo social network più recensito in termini di numero di richieste per le impostazioni sulla privacy: la sua quota totale è stata del 9,9%. TikTok ha ottenuto il terzo posto con una quota dell’8,1% di richieste per le impostazioni di sicurezza. Considerando che il suo pubblico attivo mensile è quattro volte inferiore a quello di Facebook i dati evidenziano che anche la privacy di TikTok è fonte di preoccupazione per gli utenti. Anche il social network russo VK è entrato nelle principali ricerche globali, con il 7,7%.

Obiettivo: ridurre l’impronta digitale

“La maggior parte delle azioni che svolgiamo quotidianamente sul web crea la nostra ‘impronta digitale’. Queste tracce possono includere l’indirizzo IP, commenti, foto e geotag, o dati biometrici ricavati da tali foto” ha spiegato Sergey Malenkovich, head of social media di Kaspersky. “Le statistiche del progetto Privacy Checker mostrano che gli utenti hanno iniziato a interessarsi attivamente alla privacy e alla sicurezza dei loro account e stanno cercando di ridurre la loro impronta ove possibile. L’elevata percentuale di richieste relative a TikTok indica sia l’interesse per la piattaforma stessa sia la preoccupazione degli utenti per alcune delle pratiche di raccolta dati della piattaforma, che sono state recentemente oggetto di discussione sui media”.