Il 40% dei bambini italiani condivide informazioni personali sul web

Nonostante abbiano ricevuto consigli e istruzioni da familiari e insegnanti circa i pericoli della rete il 40% dei bambini italiani condividerebbe senza problemi i propri dati e le proprie informazioni personali ad amici virtuali mai incontrati nel mondo reale. Il rischio di incorrere in malintenzionati non è quindi solo ipotetico, tanto che il 36% di loro ha ricevuto online proposte di giochi o sfide pericolose da parte di sconosciuti. Lo ha scoperto Kaspersky tramite un sondaggio commissionato a Educazione Digitale. La ricerca ha coinvolto un campione di 1.833 bambini italiani tra i 5 e i 10 anni, i membri della cosiddetta generazione Alpha.

La generazione Alpha non conosce la distinzione tra virtuale e reale

Non avendo mai conosciuto un mondo senza internet la generazione Alpha vive in una dimensione ‘onlife’, dove la distinzione tra virtuale e reale non esiste. Questa generazione fa un uso quotidiano della rete e considera il web un vero e proprio spazio di socializzazione, un luogo familiare che li accompagna in quasi ogni attività del quotidiano. Infatti, anche quando sono in compagnia dei loro amici, i bambini non si separano mai dai dispositivi: il 43% ha dichiarato di utilizzarli per fare video e foto insieme, mentre il 31% li usa per sfidarsi a giochi online o chattare con altri amici. Solo il 25% preferisce trascorre il tempo insieme ai coetanei giocando senza tablet o smartphone.

Il 55% dei bambini tra 5-10 anni possiede un dispositivo personale

Bambine e bambini italiani accedono ai dispositivi digitali e a una connessione alla rete in età sempre più giovane. Secondo l’indagine, infatti, il 55% possiede un dispositivo personale, e il 20% lo utilizza più di 2 ore al giorno. Ma cosa piace di più ai bambini degli strumenti digitali? Il 34% dichiara che grazie alla rete e ai dispositivi tecnologici riesce a entrare in un mondo tutto suo nel quale si sente bene e a proprio agio.
La possibilità di conoscere nuovi amici e condividere le proprie giornate è invece il motivo segnalato dal 41%, mentre il 19% riconosce in questi device la possibilità di imparare cose nuove. Solo al 6% non piace utilizzarli.

L’incapacità di valutare le conseguenze delle proprie azioni online

Nonostante i bambini siano molto bravi nell’uso di smartphone e tablet in realtà non conoscono realmente le potenzialità di questi strumenti, né dispongono della capacità critica che consentirebbe di valutare adeguatamente le conseguenze delle loro azioni online e di quelle degli altri. Tanto che quando è stato chiesto ai bambini se sarebbero disposti a condividere informazioni personali come “dove vivi”, “dove vai scuola” o “che lavoro fanno i tuoi genitori” con amici virtuali mai incontrati prima, il 40% ha affermato che risponderebbe tranquillamente “perché un amico virtuale è pur sempre un amico”.
Il 18% risponderebbe senza dare troppi dettagli, mentre solo il 42% ha affermato di essere consapevole che queste informazioni non andrebbero mai date agli sconosciuti.