Capodanno 2022, record per l’agroalimentare Made in Italy nel mondo

Nel periodo delle feste di Natale e Capodanno l’export alimentare Made in Italy ha raggiunto i 4,4 miliardi di euro, l’11% in più rispetto allo scorso anno. Si tratta di un record storico: la proiezione della Coldiretti su dati Istat del commercio estero relativa al mese di dicembre 2021, registra infatti un aumento a doppia cifra per il valore delle esportazioni dei prodotti tipici del Natale, dallo spumante (+29%) ai panettoni (+25%), fino al caviale Made in Italy, che con un +146% segna un boom sui mercati internazionali.

A guidare la classifica del Natale all’estero è lo spumante

Sempre più gettonate sono anche le paste farcite tradizionali, come i tortellini (+4%), o i formaggi italiani, che registrano un aumento in valore delle esportazioni del 12%, o ancora prosciutti, cotechini e salumi (+12%). Ma a guidare la classifica di questo Natale all’estero è lo spumante italiano, che traina l’intero settore dei vini, per i quali si segnala complessivamente un aumento del 15%.
Del resto, le vittorie ‘in trasferta’ dell’agroalimentare tricolore non si contano più, dalla crescita della birra italiana (+10%) nella Germania dell’Oktoberfest a quella del caviale (+150%) nella Russia del beluga.

Un settore uscito dalla crisi più forte di prima

Un trend che dimostra come il settore agroalimentare sia uscito dalla crisi generata dalla pandemia più forte di prima, tanto da raggiungere a fine anno il record storico nelle esportazioni con una quota di 52 miliardi, il massimo di sempre. Il successo dell’export spinge anche il valore complessivo della filiera agroalimentare, che nel 2021, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, è diventata la prima ricchezza dell’Italia, per un valore di 575 miliardi di euro e un aumento del 7% rispetto all’anno precedente.

Dal campo alla tavola: una filiera che vale quasi un quarto del Pil nazionale 

Il risultato è che il Made in Italy a tavola oggi vale quasi un quarto del Pil nazionale, riporta Adnkronos, e dal campo alla tavola vede impegnati 4 milioni di lavoratori in 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari, oltre 330 mila realtà della ristorazione e 230 mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane, dove stalle, serre e aziende hanno continuato a produrre nonostante le difficoltà legate al Covid, garantendo le forniture di prodotti alimentari non solo sulle tavole degli italiani, ma in tutto il mondo.