Shopping compulsivo o prudente? I profili dei consumatori nel 2022

Come spendiamo i nostri averi? L’ha scoperto il report di Euromonitor International dedicato alle abitudini d’acquisto della popolazione mondiale. Di fatto gli shopping addicted (gli spendaccioni) salgono al 10% della popolazione (5% nel 2018), ma la parte del leone la fanno ancora i ‘tradizionalisti’ (18%), che costituiscono la fetta più grande della torta dello shopping globale. Oltre a mantenere un ‘basso profilo’ sui social, non si fanno influenzare da influencer o brand online, e l’87% non fa acquisti compulsivi. Il 78% non va per negozi se non ha bisogno di nulla, ma li preferisce allo shopping online, anche se i canali web sono usati dal 42% di loro.

Dagli undaunted strivers agli ottimisti equilibrati

Aumentano gli ‘avidi’ della propria immagine e del proprio status, affamati di nuovi trend, gli undaunted strivers (16% e 13% nel 2018). L’88% punta a prodotti e servizi su misura e pensa che il giudizio degli altri sia importante, l’87% segue i brand preferiti online, l’86% vuole distinguersi dalla massa e condivide sui social il proprio look e gli acquisti. Provano nuovi prodotti, ma amano soprattutto comprare ‘esperienze’ (86%). Crescono però anche gli ‘ottimisti equilibrati’ (14%, erano l’8%), che ambiscono a uno stile di vita stabile e amano pianificare il futuro. Nelle priorità di shopping l’81% pensa a sé, il 65% alle attività preferite e il 63% al partner. Il 58% di loro punta all’affare, il 38% ai prodotti di seconda mano.

Meno attivisti responsabili, più prudenti pianificatori

In calo gli ‘attivisti responsabili’ (14% vs 17%).  Preferiscono prodotti a connotazione ecocompatibile e danno importanza al rapporto qualità-prezzo. ‘Io posso cambiare le cose’ è il loro motto, consci che i comportamenti lasciano un’impronta ambientale e sociale (83%). Il 78% è preoccupato per i cambiamenti climatici, il 69% compra da company ‘trasparenti’ e il 25% boicotta i brand che non condividono i loro intenti politici e sociali. In aumento invece i consumatori attenti a spendere, i ‘prudenti pianificatori’ (13% vs 9%). Guardano al futuro, mettono i soldi da parte: lo shopping compulsivo non fa per loro, mostrano elevata fedeltà a marchi e prodotti (85%), provano difficilmente novità, e preferiscono sconti e offerte.

Minimalisti o conservatori intelligenti?

Spuntano per la prima volta i minimalisti (9%). ‘Scelgo le cose semplici’, dicono, perché sono consumatori green: il 50% taglia il superfluo e il 73% riduce gli scarti, il 71% vuole avere un impatto positivo sull’ambiente, il 55% mette da parte i soldi per il futuro, e il 52% ripara gli oggetti. L’ultima fetta è formata dai ‘conservatori casalinghi’ (6% vs 16%). Felici a casa propria, l’81% ama cucinare, il 52% lavora da casa il weekend e ha un legame molto stretto tra lavoro e vita personale. Vanno per mercatini, il 55% non consulta internet per scegliere cosa comprare e il 57% non compara neanche i prezzi online. Ma per tutti c’è un comportamento comune, riporta Ansa: guardare meno a celebrities e blogger/influencers preferendo i consigli di amici e parenti.